L’economia del futuro ha bisogno di tutti
Due anni fa, in questo periodo, veniva presentato il Green Deal europeo, ovvero la risposta politica della nostra comunità UE all’emergenza climatica dichiarata dallo stesso Parlamento qualche mese prima (“solamente” con qualche decennio di ritardo, ma sorvoliamo). L’attuazione di questo piano prevede la progettazione di prodotti più sostenibili, la riduzione dei rifiuti ed il dare più potere ai cittadini per fare scelte da consumatori più consapevoli (ad esempio è stato introdotto il valore di “riparabilità” degli elettrodomestici). Cercando, insomma, di trasformare la vita dei prodotti di consumo da lineare a circolare.
Ad ognuno la propria responsabilità
Questa economia di circolo ridistribuisce anche le responsabilità: è come se politica e imprenditori/produttori si sedessero allo stesso tavolo del consumatore.
Tralasciando la questione politica (anche se essendo in campagna elettorale sarebbe il momento migliore per chiedere risposte) che non è di nostra competenza, noi ci inseriamo proprio tra le altre due figure.
In quanto negozio facciamo da tramite tra il “trasformatore”, che sottrae materie prime e le elabora, ed il “consumatore” che, per la maggior parte dei nostri prodotti, usa il prodotto dell’elaborazione e rimette lo scarto nell’ambiente.
Tu in quanto utilizzatore finale, quindi, hai il diritto e il dovere di scegliere.
In pratica questa economia circolare è una fregatura: ci rende complici responsabili di un sacco di cose!
D’altro canto, però, ci permette anche di poter vivere con molti meno disagi ambientali e, forse, mantenere pure uno stile di vita confortevole.
La vita non è mai semplice, è tutto un dare e avere complicato.
In realtà ci appare tutto così complesso fino a quando continuiamo a pensare in maniera individuale, ma appena ci apriamo ad una visione collettiva (e qui entra in gioco la politica) i benefici superano di gran lunga gli oneri. Infatti, oltre all’assicurarci di poter continuare a bere, respirare e mangiare, questo tipo di sistema economico ci farebbe avere anche più posti di lavoro e incrementerebbe molto la ricerca (è plausibile quindi che aumentino ancor di più le comodità), per non parlare dell’effetto collaterale di cui non si parla: è ovvio che dovrà esserci un cambio culturale e valoriale ed è altamente possibile che, allontanarci dal consumismo, ci renderà più felici.
Le parole d’ordine in questo nuovo sistema saranno sinergia e cooperazione.
Tu sei un influencer per le persone che ti circondano
Ispirate da questo concetto, (come si dice da queste parti: “una mano lava l’altra, ma tutte e due lavano il viso”) riteniamo importante premiare i nostri clienti che ci fanno conoscere agli altri, ideando diversi sistemi:
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